FILASTROCCHIAMO?
UNA RACCOLTA DI FILASTROCCHE E POESIE UTILI PER VARIE OCCASIONI.
ESTATE
CHE COSA CI E’ RIMASTO
Che cosa ci è rimasto
di questa lunga estate?
Un mazzo di bellissime
cartoline illustrate;
tante foto a colori
con i monti alle spalle
la tenda e la roulotte
nei prati della valle;
grani di sabbia in punta
alla borsa da mare
e una macchia di more
che non si può lavare.
MADAMA ESTATE
Madama Estate gira per il mondo
e ritorna una volta all’anno,
dopo aver percorso il mappamondo,
per festeggiare il suo compleanno.
Sulla testa ha un cappello color del cielo,
a punta come quello di una fata,
indossa un abito leggero come un velo,
fattao di sole e di sabbia dorata.
Quando lei viene, io sono contento
e ho sempre tanta voglia di giocare.
Nuoto nell’acqua, corro nel vento,
e gioco con la sabbia in riva al mare.
(C. Clément)
RAGAZZI
Ragazzi! E’ dura la vita
ora che la scuola è finita
come facciamo senza studiare?
Senza maestre da interrogare?
C’eravamo appena abituati
fare ogni giorno problemi e dettati
e queste maestre sai cosa fanno?
Chiudono le aule e se ne vanno!
Per fortuna che sui gommoni
puoi sempre fare le addizioni,
meno male che in funivia
puoi ripassare la geometria!
E più ne ha, chi più ne metta,
speriamo che le vacanze
finiscano in fretta!
(P. Russo)
ECCO L’ESTATE
Quando la terra è calda e matura
quando di sera cerco frescura
quando la valle è piena d’oro
e le cicale cantano in coro
quando le gole sono assetate
ecco l’estate
(R. Piumini)
SETTEMBRE
SI TORNA A SCUOLA
Dopo tre mesi di lunghe vacanze
riapre la scuola! Riprendon le danze!
Del resto d’estate chi mai non pensa
a quanto è bello mangiare alla mensa?
A quanto è comodo e rilassante
veder tutti i giorni la nostra insegnante,
che quando ci vede un po’ addormentati
ci risveglia tutti a suon di dettati!
Eppure tra noi davvero son pochi
a non sconfiggerla con i videogiochi!
Chissà cosa avrà mai di speciale
per farci tornare dai monti e dal mare!
AUTUNNO
ARCOBALENO
Questo autunno birichino
si è vestito da Arlecchino.
Si è agghindato di colori
e le foglie sembran fiori
che un maghetto un po’ sbadato
ha lasciato sopra il prato.
C’è l’arancio, il verde, il giallo,
il marrone ed il corallo:
i colori ci son tutti,
proprio come i buoni frutti,
uva, melagrane e pere,
ghiotte e dolci come il miele.
(Paola Gentile)
INVERNO
NEBBIA FURFANTE
Nebbia furfante che rubi i colori
dove li hai messi, tirali fuori
nebbia fumante che fiati sul vetro
tanto lo so che c’è il mondo là dietro.
Fata d’inverno col velo da sposa
dentro di te la mia casa riposa
vola un uccello e tira quel velo
dietro lo so che c’è il cielo.
(B. Tognolini)
I NIDI
Chi abita sull’abete
tra i doni e le comete?
C’è un Babbo Natale
alto come un ditale.
Ci sono i sette nani,
gli indiani, i marziani.
Ci ha fatto il suo nido
perfino Mignolino.
C’è posto per tutti,
per tutti c’è un lumino
e tante pace
per chi la vuole,
per chi sa che la pace
scalda più del sole.
(G. Rodari)
CARNEVALE
EVVIVA IL CARNEVALE!
Aiuto! Due banditi
armati di pistola
con aria assai cattiva
invadono la scuola.
Ecco arrivare un uomo
con una S in petto.
E’ Superman e grida:
“In cella io vi metto!”
Mamma che confusione!
Adesso da lontano
ho visto anche una strega
con una scopa in mano.
Oddio, ma dove sono?
E’ un film o sto sognando?
Tranquillo non è niente
è tutto assai normale.
Sei solo ad una festa
di un dì di Carnevale!
(D. Longo)
PRIMAVERA
GIOIA SINCERA
Ogni stelo ha il suo fiore che ride,
ogni prato un ruscello che brilla,
ogni bosco una sua capinera:
com’è lieta la primavera!
Ogni ramo ha una tenera gemma
che si veste di verde e di sole,
ogni nube è una piuma leggera:
com’è fresca la primavera!
Ogni sasso ha un ciuffetto di viole,
ogni gronda il suo nido canoro,
ogni cuore una gioia sincera:
com’è dolce la primavera!
(G. Ajmone)
PER IMPARARE I NUMERI
LA FILASTROCCA DEI NUMERI
Uno zero è un bel tondino
spiritoso e birichino;
l’uno invece tutto dritto
è orgoglioso di esser scritto;
ecco le curve del tre
che è felice più di un re;
il quattro arriva quatto quatto
con l’agilità di un gatto;
tutto serio il cinque sta
e una piega mai non fa;
il buon sei è un gran mangione
e non cala mai il pancione;
sette sembra inamidato
e impettito come un soldato;
improvviso un grande botto,
è arrivato mister otto;
e se con difficoltà si muove:
è sicuramente il nove.
PER MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA
Tanto sole il lunedì;
bianca neve il martedì;
mercoledì si scende in piazza
per sentir la storia pazza;
qui si ride il giovedì;
non si piange il venerdì;
e di sabato, vi avviso,
c’è la festa del sorriso.
La domenica è baldoria,
perché inizia un’altra storia.
LA SETTIMANA
Lunedì è il primo giorno della settimana.
Martedì il gatto gioca con la lana.
Mercoledì il coniglio è affamato.
Giovedì la pecora salta lo steccato.
Venerdì il cane trova un osso.
Sabato la mucca corre a più non posso.
Domenica è l’ultimo giorno
della settimana,
pio pio sono nato io!
(E. Dami, Libro-diario pulcino, Dami-Piemme)
I GIORNI DELLA SETTIMANA
Lunedì andò da Martedì per vedere se Mercoledì avesse saputo da Giovedì se fosse vero che Venerdì avesse detto a Sabato che Domenica era festa.
(N. Orengo, A-uli-ulè, Einaudi)
REGOLE ORTOGRAFICHE
GLI INDIANI CU CU
Conosci la tribù
degli indiani CU CU?
C’è l’indiano CUORE
che raccoglie le more.
C’è l’indiano CUOCO
che accende il fuoco.
C’è CUOIO, un indianone
che fa lo stregone.
C’è SCUOLA l’indiana
che tesse la lana.
Conosci la tribù
degli indiani CU CU?
Se li scrivi con la Q
ride tutta la tribù.
LA POLTIGLIA
Occhio di triglia,
pelo di coniglia,
pezzo di maniglia,
scheggia di conchiglia….
Ma cosa c’è
dentro questa poltiglia?
LO SCERIFFO
Lo sceriffo Baffoliscio sopra l’acqua andò a sciare
ma una biscia dispettosa uno scherzo volle fare:
mise dentro il salvagentre un bel pesce colorato
e lo sceriffo spaventato sulla sabbia è scivolato.
FRANCESCHINA SCORDERINA
Franceschina scorderina
scorda a casa la schedina
scorda i chiodi sotto il letto
scorda la chiave nel cassetto
scorda le biglie nelle tasche
e il gattino tra le frasche
scorda il fischietto in palestra
e la maschera sulla finestra.
LA CUOCA AQUILINA
Aquilina sta sempre in cucina
e si diverte a cucinare.
Oggi ha deciso di preparare
quadrucci in brodo, quaglie
alla griglia, cubetti di spinaci
e liquore al quadrifoglio.
I DUE PANCIONI
Una volta c’era un P
che parlava con un B.
Che fatica mi tocca fare
con questa pancia da trasportare.
- E io che ce l’ho doppia?
Fra poco il cuore mi scoppia!
Un N che era stato ad ascoltare
disse: – Forse vi posso aiutare!
Prima provò con il B,
poi provò con il P.
Spingeva, spingeva, spingeva,
ma proprio non ce la faceva.
Così li dovette lasciare.
Ma – disse – vi voglio mandare
un amico che sta con me:
lui di gambe ce n’ha tre!
M arrivò piano piano
e li prese per la mano.
E, senza più lamenti,
vissero tutti felici e contenti.
(da Come un gioco, ed. Bemporad-Marzocco)
C’era una volta un piccolo accento
che non stava fermo mai un momento.
Non si accorgeva di quanti pasticci
lui combinava coi suoi capricci.
Salta di qua, salta di là,
cambiava il significato a oggetti e città.
Tu sai di sicuro come in un balzo mutò
la città di Como in un austero comò,
e come per suo merito un pero diventò
un serio, dubbioso e pignolo però.
Ma certo non sai che un dì s’avverò
che un Russo insonne finalmente russò.
PER IMPARARE LE RIME
NASCONDINO TRA I FIORI
Uccellin bell’uccellino,
vuoi giocare a nascondino?
Se giocare vuoi con me,
conta fino a trentatré.
Quando infine avrai contato
scendi pure giù nel prato,
ma vedrai che son dolori
ritrovarmi in mezzo ai fiori.
Farfallina colorata,
tanta furba non sei stata:
coi colori gialli e blu
qua ci sei soltanto tu.
Questa volta tocca a te
di contare trentatré.
IL PANDA E LA PANDA
Un bel panda tibetano
di passaggio per Milano,
incontrò, con gran stupore,
una panda … col motore!
– Oh che coda forte e dritta…
– Ma che coda: è la marmitta!
– Oh che zampe tonde e vuote…
– Ma che zampe: son le ruote!
– Che begli occhi tondi e rari…
– Non son occhi: sono fari!
– Vuoi tu essere sposa mia?
– Brum brum brum – e fuggì via.
E così, quel grosso panda
come segno di protesta
con un’aria miseranda
ritornò nella foresta.
(G. Rodari)
SENTIMENTI
DESIDERI, DESIDERI!
Voglio l’erba sulla pelle
voglio correre nei venti
e lo zucchero di stelle
voglio romperlo tra i denti.
Voglio far le mie domande
ad un albero, ad un fiume
voglio diventare grande
senza perdere le piume.
Voglio i nomi ed i cognomi
delle cose che non so
voglio due cugini gnomi
voglio quello che già ho.
Voglio il sole di domani
con le lucciole di ieri
voglio acqua sulle mani.
Desideri, desideri!
(Bruno Tognolini)
UN PO’ DI FELICITA’
Prendi il volo di una farfalla
il riso del bimbo dietro la palla,
il silenzio di un picco alpino,
il profumo di un ramo di pino,
prendi i colori dell’arcobaleno,
l’onda del vento nel campo di fieno,
la fragranza del pane nel forno,
la prima luce del nuovo giorno,
prendi del mare la fresca brezza
non costa nulla, e sono ricchezza:
è così semplice e nessuno lo sa,
prendere un po’ di felicità.
(L. Martini)
IL TEMPO
IL TEMPO
Un’ora all’orologio.
è sempre lunga uguale,
perchè per l’orologio
non c’è ora speciale.
Però per me è diverso
e sembra quasi che
il tempo, dispettoso,
ce l’abbia un po’ con me.
Perché se mi diverto
un’ora è breve assai,
ma se son triste e solo,
no, non finisce mai.
(M.L. Girardo, Rime per tutto l’anno, GIUNTI)
IL GIORNO E LA NOTTE
Quando si dice “buongiorno”,
quando il pranzo è in forno,
quando è tempo di giocare,
quando a scuola devi andare,
quando è chiaro tutto intorno,
stai sicuro, questo è il giorno.
Quando la luna risplende,
quando il buio nero scende,
quando ci infiliamo a letto,
quando il gatto è sopra il tetto,
quando tutto è scuro scuro,
è la notte di sicuro!
(C.Albaut, Filastrocche in pigiama, Motta Junior)
COSE DA FARE
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparar la tavola
a mezzogiorno.
Ci son cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchi per non sentire.
(G. Rodari, Il secondo libro delle filastrocche, Einaudi)